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Punta il tuo nord

  • Immagine del redattore: Eva Addante
    Eva Addante
  • 18 set 2018
  • Tempo di lettura: 1 min

olio su acqua

Come un martedì di tarda estate. Camminando per tornare ho osservato la luce dorata del tramonto riflettersi sulle finestre dei palazzi; sorridendo a chi ha incrociato il mio cammino ho guardato quelle persone.

Il dove non ha avuto importanza, anche perché ultimamente il dove è solo un palcoscenico. Sono distaccata rispetto al dove. Non che una coordinata sia uguale all'altra, ma le coordinate di cui ora scrivo sono le mie. Quelle che non sono mai le stesse, quelle che cambiano continuamente, di pochi gradi nord e pochi est. La differenze è che la bussola interiore ha trovato il nord.

Era il nord che mancava e la bussola non smetteva di girare.

E che il nord si sia determinato, non significa che le coordinate siano variabili ma fisse. Siamo in continuo movimento, nella speranza di muoverci presto verso nuovi orizzonti, anche solo per poco tempo. Ma muoversi, rimanere in movimento. La staticità fisica tanto quella mentale mi spaventano. C'è la necessità di incognite e variabili, alternative e limiti. Un limite che non rimane mai uguale. Bisogna volerlo. La forza di volontà è come un muscolo, va allenato. E lo scrivo giusto all'indomani della mia prima lezione di Queenax™ Funktional Training. Trenta minuti di forza di volontà .. ed essere la sola femmina ha aggiunto un pizzico d'orgoglio. Un obiettivo, quello di completare i trenta minuti senza la lingua di fuori. Sarò ripetitiva ma alla mente torna sempre Lui.


E poi una domanda: perché i miei portamine sono sempre vuoti? Alla ricerca della durezza giusta: la più dolce possibile.

at Funkhaus durante La Fantascienza's Recording session.
Me la canto e me la suono

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