Il complimese è passato senza aver avuto il tempo di celebrarlo.
Ho mangiato con Federico un vassoio a portar via di cibo libanese, ma non credo si possa definire festeggiamento. Piuttosto soddisfacimento di una "fame nera" post palestra durante una serata tanto bella quanto fredda. Berlino è fredda dal venerdì santo. Proprio santo non è stato; il vento ci ha portati via con se. Il freddo mi ha addirittura sfilato un anello dal dito che ho gentilmente "ritrovato" grazie ai miei vicini che con un gentile biglietto hanno destato la mia testa sbadata, la quale solo oggi da domenica -giorno del loro ritrovamento- si è resa conto d'aver un anello mancante alle dita. Semino anelli in giro per il mondo.. e comunque, chiedetemi ancora una volta perché mi piace la Germania. Chiedetemelo.. solitamente parlo, ma a questa domanda dovreste scappare per farmi smettere visto quest'ultimo fatto fresco-fresco di serata. E comunque il freddo, poi la grandine orizzontale ed infine il nevischio di oggi non mi fanno demordere. Qui vivo e mi fido. Domani lo sfinirò il povero ragazzo che sta scrivendo una tesi in sociologia con oggetto "Perché gli italiani si trasferiscono a Berlino": per tale motivo mi intervisterà e già lo so che lo stenderò. L'ultimo evento -e non solo- mi hanno caricato di molta energia positiva. Anche se continuo ad avere gli occhi cerchiati come un panda, anche se lo stendino non ripone i vestiti autonomamente nell'armadio (soprattutto già stirati, solo perché mi piace essere controtendenza in una città in cui è la norma non stirare), anche se la pioggia il vento -maledetto vento e chi non te lo dice- il sole al mattino che ti trafigge gli occhi a tradimento perché hai dimenticato gli occhiali da sole (tanto a Berlino è sempre grigio), l'energia è presente e spacca i timpani come è successo a quel nostro amico che ha sentito i Nirvana dal vivo.
Non conosco nessuno che li abbia ascoltati dal vivo ma mi piace immaginare che correndo sulle catene di conoscenze intrecciate anche io -a distanza- conosco qualcuno investito da quel muro di suono.
A Berlino i muri non ci sono più -scrivono. Sono rimaste alcune femmine tedesche più toste dei muri e gli operai che continuano come le api ad erigere nuovi muri, palazzi, a sostituire finestre e persino a pulire con degli "spruzzi magici" le scritte sui muri degli edifici. Che circuito meravigliosamente oleato appare ai miei occhi. Tutto tranne la catena della mia bici che con il 3° rapporto, 4° marcia ha fatto sanguinare le mie orecchie fino a ieri quando intrepida sul mio cavallo cromato sono scesa in strada aggiudicandomi il tanto agognato trofeo: il tesserino da "Azubi" per "l'Abo" ai trasporti pubblici scontato. Sono o non sono ancora fregiata del titolo di studente -post laurea ma pur sempre studente e quindi povera piccola fiammiferaia che può ricevere una valanga di agevolazioni? ? ? Facendomi del male -fisico a causa della grandine orizzontale di cui sopra- ce l'ho fatta. E qui torniamo a bomba al fatto che sono una studentessa ma in post laurea. È questo il movente per cui io, Eva Addante, il 17 alle ore 17 avrei dovuto fermare tutto quello che stavo facendo e tutti quelli che ne stavano partecipando per dire: « è trascorso il mio primo mese da laureata.» Niente di che, ma la solennità della frase oramai, 19 quasi 20 aprile non ha più molto senso neanche per me. L'importante è stato pensarlo solitariamente il 17 alle 17. Desidero per la mia vita che se anche -com'è successo- non posso comunicare la mia gioia, la mia fierezza a qualcuno riguardo a qualsiasi argomento, il pensiero intenso e profumato c'è stato e sarà stato talmente forte che quel qualcuno in lontananza lo ha condiviso ugualmente con me, dentro di me.
Oggi è un giorno x, uno di quei giorni in cui sono piena d'energia, ho ritrovato un anello -Ciao Mamma, si lo so, guarda quanto sono sbadata- e il desiderio più grande è voler andare a letto da chi, con me ORA, affronta tutto questo.
Buonanotte
PS: ho fotografato 8 strumenti musicale tra cui un basso fatto su misura (lasciate stare per chi), un basso elettrico, tre chitarre, un altro basso, una slide guitar e un banjo. Ecco, voglio il banjo. Poi a suonarlo ci penserà Federico perché io, effettivamente, non sono più credibile.
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