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Ma i granchi nuotano?

Se: di fronte a delle piscine naturali create dalla forza dell'oceano, tra scogli pieni di granchi, non vi fate la mia stessa domanda, siete pazzi.


Ed appunto ricercandola su Google, la risposte è SI.

The natural pools of Garachico
El Caletón

Con questa risposta affermativa ottengo una rivincita (e standing ovation) per aver fatto il bagno in un luogo stupefacente ma abitato da creature che ad occhio e croce avevano l'aria d'essere ragni marini. La bellezza -talvolta ripugnante- del nostro pianeta si misura anche da questo. L'essere umano deve sapere lasciare spazio a tutti, scansandosi lasciando spazio ad altri esseri.

Meno invadenza, più gentilezza.


Ma facciamo un volo indietro nel tempo.


La mia estate è finita il 29 Settembre.

Per anni non ho trascorso un'estate così piena di blu.

Causa università ed esami, causa (e gioia) il trasferimento a Berlino. E solo ora ammetto a me stessa di averne sentito profondamente la mancanza. Perché il blu entra negli occhi e li riempie di un qualcosa che per ora cerco di proteggere.


Il caldo e il sole quest'estate hanno dominato l'atmosfera berlinese, facendomi confondere di tanto in tanto le coordinate. Mai tornata a Roma, eppure il caldo, talvolta umido, non me l'ha fatta mancare. Lavorato sodo, mangiato ghiaccioli e guardato il sole tramontare sopra i tetti.

L'estate 2018 qui a Berlino la ricorderemo per il blu sopra le nostre teste.


E poi finalmente la Grecia. Mentre la fine di Agosto si appropinquava lentamente noi volavamo verso coordinate inesplorate. Atterrati a Thessaloniki abbiamo conosciuto il capoluogo della periferia greca della Macedonia Centrale solo di passaggio; dopo un breve qui pro quo (o qui quo qua, come meglio preferite) abbiamo iniziato a comprendere la bellezza di cui tante persone ci hanno cantato.



Tutte le tonalità del blu in contrasto con il verde dei boschi di faggi e l'argento degli ulivi. Una natura generosa, forse troppo, per degli autoctoni che non sembravano curarsene. Noi in continuo movimento alla ricerca di un luogo in cui distenderci (in qualsiasi senso la lingua italiana ci permette d'intendere il verbo).

Il cavallo bianco ci ha portato a scoprire spiagge dove abbiamo spremuto l'arancio del tramonto fino alla fine. Ma il nostro posto lo abbiamo trovato a Sikia: tranquilla e poco invasa, quella spiaggia e i suoi fondali ci hanno visto più volte fino al ritorno. Anche se il paradiso (Paradise Beach) l'avevamo a soli 10 minuti da casa, Sikia aveva qualcosa che le altre spiagge non avevamo. Quella lingua di terra esposta ad est ed al Monte Athos, ci ha offerto lo spazio mentale e fisico per respirare a pieni polmoni l'aria della conquista, della ricompensa dopo la fatica. Si sta -al mondo- in modo diverso quando conosci questa sensazione.



Se solo avessimo potuto stretchare il tempo, lo avremmo fatto. Ma come ogni buona canzone, anche ogni meravigliosa vacanza ha un inizio ed una fine. E il ritorno a casa è sempre piacevole come una carezza materna; le lavatrici un pò meno, ma la spaghettata di mezzanotte ti fa affrontare meglio tutto ciò che ti aspetterà una volta aperta la valigia.

La mia estate -e quindi questo racconto- non ha trovato ancora la parola fine.



Dopo lo tzatziki, la feta, il saganàki e tutti i raggi del sole sulla nostra pelle, Berlino a Settembre era ancora calda. E proprio mentre si avvicinava la mia nuova partenza, le sue temperature hanno iniziato a cambiare al ritmo incalzante di un pezzo dei Foals. Escursioni termiche simpatiche che ti permettono d'indossare i giubbotti che riposano nell'armadio da troppo tempo ormai.

E prima che la mia abbronzatura scomparisse, un nuovo volo.



Questa volta più a sud, ma poco più a nord del Tropico del Cancro dove il sole -dicono- splende sempre. Io sono partita con l'intenzione di scoprire un nuovo pezzo di terra vulcanica, ma anche per ricongiungermi con le mie radici. Oltre che un viaggio, questi giorni hanno ricongiunto i punti, nutrito il bisogno di sentirmi figlia e realizzato il desiderio di abbracciarsi.

Tutto questo non solo è stato possibile, ma è stato incredibilmente intenso perché abbiamo condiviso molteplici prime volte per km da casa, tipo di vacanza e acque toccate. L'oceano dal blu reale e le spiagge cobalto. Una Spagna diversa da quella conosciuta. Un suolo esteso e spettacolare, variegato e variopinto. Costa brulla e montagne verdi. Oceano spumoso in contrasto con il set cinematografico del sud turistico. Montagna da cui ricordi di essere su un'isola tuffandoti tra le nuvole e giù in acque selvagge e libere.

Un panorama per cui l'anima prega e la coscienza ringrazia per tanta bellezza concessa.



Pochi giorni, tante ore sorridendo ma anche riposando sotto un sole vivo ed un vento affilato. Una generosità terrestre che si è lasciata celebrare pienamente.


E che dire. Dopo che vivi tutte queste emozioni, questi colori e calore, non resta che cullarlo al vento della nuova stagione che sotto il cielo di Berlino ci fa indossare cappelli e impermeabili. Ma il sole continuerà a sorgere ed anche se non ci domandiamo ogni giorno la natura della nostra realtà, dobbiamo ricordare cosa rispondere qualora qualcuno ce lo domandasse:


Terra.


Aspettando il prossimo aereo, verso nuove coordinate.



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