Compagnia
- Eva Addante
- 28 apr 2018
- Tempo di lettura: 2 min
Sempre meno tempo a casa, sempre più tempo fuori.Sta per iniziare Maggio.Un anno fa la mia media di passi giornalieri era 15000.Oggi la media è nettamente inferiore. E non so quanto sia positivo questo cambiamento.
Durante queste ultime settimane la mia comunicazione è stata esclusivamente reale. Ciò giustifica l'assenza virtuale (se veramente necessita di scusa motivazionale). Ho vissuto pienamente nell'illusione di una reale connessione che consente l'entrata in connessione con gli altri. L'illusione ha funzionato, perché infondo non mai provato la necessità di sedermi di fronte ad un computer e ricercare una forma di comunicazione alternativa.
Questa mattina la ricerco nuovamente. Una compagnia.Ho visto il sole iniziare la sua scalata. Lo vedo quasi tutti i giorni. E sono fortunata perché molti, molto spesso non hanno la fortuna di vederlo per giorni interi. Non ci sono nuvole quando sorge.
Strana la faccenda delle nuvole, se non ci fossero in cielo come potresti ammirare al meglio un tramonto e lo spettacolo del sole che sorge. Amo le nuvole, mi ricordano come sia bello il sole.
(Stephen Littleword)
"Aprile fa quello che vuole" (April tut was es will) è il comune modo di pensare al quarto mese dell'anno (in base al calendario gregoriano)- meteorologicamente parlando. È stato difficilissimo scrivere meteorologicamente.Un pò come pronunciare onomatopeicamente parlando velocemente.
E poi ci sono giorni come questi, quando pensi al tempo, cronologico ed atmosferico. E il modo migliore per scacciare le paturnie ed ammirare la leggerezza è riaprire il capitolo Gianni Rodari e l'importanza dei suoi insegnamenti per il mio pensiero critico di oggi.Proprio il 14 di questo mese 38 anni fa lasciava la terra.
Il 22 aprile è stata anche la Giornata mondiale della Terra. Questa la data di compleanno del nostro pianeta scelta 45 anni fa dalle Nazioni Unite.
In principio la Terra
In principio la Terra era tutta sbagliata,
renderla più abitabile fu una bella faticata.
Per passare i fiumi con c’erano ponti,
non c’erano sentieri per salire sui monti.
Ti volevi sedere? Neanche l’ombra di un panchetto.
Cascavi da sonno? Non esisteva il letto.
Per non pungersi i piedi, né scarpe, né stivali.
Se ci vedevi poco, non trovavi gli occhiali.
Per fare una partita, non c’erano palloni;
mancavan la pentola e il fuoco per cuocere i maccheroni,
anzi, a guardar bene, mancava anche la pasta.
Non c’era niente di niente: zero più zero e basta.
C’erano solo gli uomini con due braccia per lavorare,
e agli errori più grossi si potè rimediare.
Da correggere, però, ne restano ancora tanti:
rimboccatevi le maniche, c’è lavoro per tutti quanti!
Gianni Rodari
Buona fine di Aprile.

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