E insomma.. oggi ho indossato l’orologio
- Eva Addante

- 27 set 2016
- Tempo di lettura: 2 min

A dire il vero, ieri ho indossato l'orologio e oggi l'ho rifatto. L'ho indossato perché, come ho scritto a Lei, la "speranza" di adempiere ai miei doveri stava vacillando. Per la precisione, ho vissuto coscientemente da quando sono qui seguendo il mio orologio biologico -persino per la sveglia delle 8, suona incredibile pure a me, già. Questa è una bella storia, positiva. Tutti dovremmo seguire il nostro personale orologio interiore. Scandire le giornate attraverso i nostri bisogni e non attraverso la convenzione delle lancette -tranne quando abbiamo un appuntamento. (Certo, io riesco ad essere in orario anche senza orologio, sono i superpoteri del ritardo principesco!) Ad ogni modo, il mio tempo mi disorienta. Probabilmente il mio Io non gradisce del tutto l'affidamento alla parte istintiva (forse sa qualcosa che io non so.) Fatto sta che Eva ha indossato l'orologio. Come se l'orologio al polso si facesse consultare più facilmente di quanto si facciano rispettare le grandi pendole in sala da pranzo che con il loro suono richiamano l'attenzione persino del gatto. O come gli orologi sul camino.. ma noi qui non abbiamo né il camino né un'orologio. Quindi è appena scoccata l'ora di una nuova riflessione: l'orologio al mio polso mi trasformerà nel Bianconiglio oppure continuerò ad essere un coniglio senza cognizione temporale? Come Alice nel paese delle meraviglie -e Berlino ne è proprio la capitale- penso imparerò dai fiori. Incantevoli; c’è qualcosa di strano in loro e allo stesso tempo vivace e segreto che beffa il tempo e il suo scorrere.
L'orologio è un pretesto per ricordare una cosa:
Cogli la rosa quando è il momento, che il tempo, lo sai, vola e lo stesso fiore che sboccia oggi, domani appassirà. (L’attimo fuggente)
PS: sapere che ore sono è utile anche per sapere quando qualcuno sta 'tra la nuvole'. Io ci sto insieme a te
Sempre,












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