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Europa

Attenzione: quella che abbiamo perso?


Quantità d'informazioni da consumare, tecnologie costruite per collegarci ma in grado attualmente d'allontanarci. Polarizzazione sociologica alla ricerca di un'analista. Politiche locali pericolosamente volatili, incapaci di comprendere cosa sta accadendo nei propri confini e lontane dal comprendere ciò che sta avvenendo altrove.


La mia generazione è stata educata alla consapevolezza degli altri oltre i confini culturali. Cosa ne è della mia generazione già?


Viviamo -noi in Europa, ancora- un 21° secolo invidiabile, che dovremmo riconoscere come il paradiso. Ma per qualche ragione, nonostante le condizione oggettive siano migliorate, non è così. Umani addomesticati ed ingabbiati comodamente, nutriti di (troppi) input che non aumentano altro se non la propria frustrazione.


Ora, che sembriamo incoraggiati allo scontro, all'uno contro uno, cosa ne è della ricerca della felicità? Forse non siamo in grado di comprendere cosa essa sia e tantomeno come poterne affrontare il discorso.

 

Attenzione, perché stiamo volgendo lo sguardo altrove, rispetto a qualcuno che vuole dirci qualcosa; attenzione perché potrebbe essere una perdita imperdonabile; attenzione perché un giorno potremmo dover richiedere quell'attenzione e non riceverla. Attenzione, perché il buon senso lo abbiamo già perso, facciamo in modo di non perdere almeno l'attenzione.

 

La gambe sostengono ciò che il cuore muove.
foto bianco e nero



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