G minor, our favourite chord
- Eva Addante

- 7 ott 2016
- Tempo di lettura: 2 min
Probabilmente dovrei scriverlo, ma non lo scriverò. Mi contengo. Metto solo un link: suonerà molto meglio di tutte le parole che potrei spendere riguardo alla prima volta. Poche e giuste. La fierezza in/di poche parole. Ma questa è un'altra storia. Prima ho suonato. Ho suonato come suono io, da principiante, con le dita troppo pesanti sui tasti, solo dopo un'abbondante manciata di minuti riesco a dosarne la gravità. Ogni volta mi servono quei minuti. Ieri è successo al posto della merenda ed oggi è stato aspettando che il pavimento della cucina si asciugasse. Cerco di ricordare a memoria gli accordi di alcune canzoni che ho imparato e mi riesce piuttosto bene...la memoria. Suonare no. Poi senza il Maestro è tutto più complesso. Ma a chi importa suonare bene; a me piace la sensazione dell'ascolto mentre premo quei tasti. Sol minore..per ora mi accontento anche solo di tenerlo e ascoltarlo sprofondare, fino all'esaurimento. Istanti in cui attendi il ritorno del silenzio. La frattura del silenzio è stupenda. Istanti di pensieri lunghissimi. Compreso quello che sgomitando ritorna in superficie; devi smetterla, ritornare a guardare di fronte a te e.. si è asciugato il pavimento! Gli impegni ti assorbono e la realtà è troppo materiale. È notte ed hai 'solo' dedicato il resto della giornata a lavorare, a fare "la domestica" in casa tua e a cercare di cavare il ragno dal buco per faccende troppo "italiane" da descrivere -forse è perché mi fanno schifo i ragni, e loro lo sanno, che non si fanno tirar fuori dal buco ! Finalmente è notte, sarebbe arrivato il momento giusto per risedersi di fronte agli 88 tasti, ma la vicina che vuole offrirmi un bicchiere di vino non me lo offrirebbe più se prendessi questa decisione. Pertanto vince il divano. Però non credo un film vincerà il sonno. Quindi il letto vince la sfida finale. Rough night last night. I feel fine. Ciao








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