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Irgendwo

CINEMATOGRAFICAMENTE PARLANDO:


Oggi scrivo durante un’andata e un ritorno.

Non scriverò per dove perché per ora mi concentro su di me e lo sfondo alle mie spalle che vedo riflesso sullo schermo. Il Gegenwart che in tedesco è femminile.A scrivere sarà la durata di questo primo atto. 

La mia attenzione è stata rapita dal costume di una ragazza. Io con la felpa e lei con indosso l'attitudine da spiaggia. Ma la spiaggia dov’è? Oggi c’è tutto: il cielo da mare, il caldo da barca, il sudore da spiaggia. E noi siamo qui, troppo presi dai nostri cambiamenti per dare importanza ai cambiamenti climatici. Anche se.. la mancanza di vestiti estivi nel mio armadio si fa sentire. Parecchio. 

Come lei, si fa sentire altrettanto l’impazienza, che fortunatamente mi fa dormire. Sono super impaziente di andare, fare, costruire, cambiare e finalmente riposare vivendo questa città come da un anno desideriamo vivere. Il settle down è durato poco meno di un anno. Ora tocca a noi.

A riguardo, sono seduta nella metro di superficie e sono desolata per la mia voglia di scrivere, ma non ho intenzione di alzarmi per far sedere persone più grandi di me. Ora devo scendere. PURTROPPO.

10:37

Non dovevo scendere. È stata l’ansia causata dal mio momentaneo egoismo tanto da portarmi fuori alla fermata sbagliata. La seconda ragazza con le stampelle si è potuta sedere ed io perdere-pardon ottenere del tempo in più per scrivere a lasciar sciogliere la mente. 

Giornate piene di passi, in cui mi sono resa conto che questa città asseconda -troppo- la mia iper-attività che si conclude quasi sempre con la sana stanchezza dei giusti. 

Berlino e la sua semplicità di spostamento, mi incastrano in una serie di SI detti ad ogni opportunità che fanno sorridere anche me quando mi fermo a pensarci. La sedentarietà nonostante mi sia seduta in metro, non mi avrà mai.

10.43

Mi sono riseduta, riapro il mac e questa volta il sole che taglia lo schermo a metà non è particolarmente piacevole per scrivere. Scrivo senza vedere. Almeno a computer non rischio di non capire cosa ho scritto quando lo rileggerò. Come tutte le volte che scrivo un pensiero volante sul taccuino. Grafite su carta bianca a volte complessa tanto quanto i geroglifici.

Questa piccola deviazione mi è stata d’insegnamento. Scrivi ma non immergerti nel dipinto come Mary Poppins. Rimani presente che il presente intanto scorre. E il tempo corre e le aspettative crescono come i capelli bianchi che incorniciano il mio volto. Questi sono giorni da leoni, sul divano, notte e giorno.

La prossima è la mia fermata. Questa volta quella giusta, quindi scendo col piede sinistro. ANDATA!


 

RITORNO?

Non penso scriverò. Magari ascolterò della musica. Perché, If I ever feel better / Remind me to spend some good time with you / You can give me your number / When it's all over I'll let you know...






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