Buongiorno.
E fin qui ci siamo. Poi, conoscere la data del giorno in cui ci si è appena svegliati è un sapere di cui quotidianamente manco.
Senza calendario, guardo quello dell'agenda in modo sbadato. So esattamente ogni giorno cosa devo fare, senza sapere che giorno è. Ma ogni tanto non è così. Questo capita quando sono troppo sicura di me, quando non mi metto in discussione. Poche volte è accaduto. Quelle volte sono state sempre cose sciocche per cui sbagliare è stata un'ottima scelta (se di scelta inconscia posso parlare).
Ieri è stato uno di quei giorni.
Usciti per sbaglio, convinti da un ricordo vago. Quel ricordo errato ci ha portati via dal piacevole peso del piumone verso un pomeriggio ventoso e incerto. Rapidamente l'abbaglio in una giornata senza sole, si è trasformato in quel raggio mancante che solo l'errore può creare.
Improvvisamente sbalzati nel passato di giorni di vacanza, a zonzo senza una meta, sentire lo scorrere delle lancette e non preoccuparsene. Trasportati dal vento e dalla metro, scendendo ad ogni fermata in cui non sono mai scesa: perché? Senza un perché ho preso atto del caso, della bella casualità della vita e delle sue direzioni che se le segui non ti portano mai fuori pista. La street art segna le indicazioni, basta stare attenti ai segnali.
Il vento fuori continua a soffiare, quasi nel tentativo di spegnere milioni di candeline. La terra, una torta. Sempre più forte, prima o poi le spegnerà tutte. La cime dell'albero si allungano verso sud-est. Un potete maestrale fa sfilare le nuvole in cielo che come le macchine in autostrada sfrecciano a velocità pericolose.
Forse perché domenica, ultimo giorno della settimana, credevo che oggi fosse il 31 Ottobre.
Già mi stavo preoccupando: in assenza di caramelle in casa, non mi sarebbe piaciuto dover scegliere lo scherzetto al suonare del campanello.
Ma comunque, come ogni mattina la colazione mi salva. La marmellata delle pesche di Mompeo della mia Mamma ha più complementi di specificazione che quantità. Infatti è finita.
PS. i passerotti si prendono gioco delle tortore. Loro piccoli e leggiadri si aggrappano ai rami e si lasciano cullare. Le povere tortore vengono sbalzate via dai loro nidi e dalle grondaie spiano le onde;
la filmhaus mi ha ricordato della magia del cinema e di quanto mi manca vedere un film al giorno. Il sonno ha quasi sempre la meglio dopo la cena. Oggi ho dormito un'ora in più però. Oggi finisco Twin Peaks. Oggi prendo il primo volo direzione Hollywood.
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