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Pankow


Ho iniziato a scrivere diverse volte, per pochi minuti, ma la maratona non si è mai interrotta.

E quando lo ha fatto, ho colto l'occasione per dormire su un materasso gentilmente prestato da due nostri cari amici qui in Berlino, senza i quali ora probabilmente staremmo dormendo su un materassino gonfiabile in attesa del letto.

In questo incipit ho detto cose che forse hanno poco senso se non scritte come conseguenza di una grande notizia. Una notizia stupefacente, che a noi sta -ancora- facendo l'effetto descritto di quelle droghe allucinogene assurde.

CI SIAMO TRASFERITI A CASA. Si, il 31 Maggio sarà un giorno del 2017 che ricorderemo per sempre. Il nostro ricordo sarà lo stesso di alcuni altri nostri amici che hanno affrontato le stesse emozioni senza che ci fossimo messi d'accordo. Come quando cerchi di decidere il giorno della settimana per incontrarvi e gli impegni dell'uno si scontrano sempre con il tempo libero dell'altro e viceversa. Ebbene, paradossalmente il 31, senza consultarci, abbiamo organizzato il trasloco tutti insieme, in diversi luoghi ma con la stessa energia, emozioni contrastanti, fatica e mobili di Ikea facili/difficili da montare. Il nostro è stato un record -penso: due librerie Billy in 1 ora e 20 minuti. Di maratona parlavo non a caso perché ogni giorno è stato e stiamo facendo dei record. Non serve il fitness tracker per renderci conto che stiamo facendo i km con le gambe e l'immaginazione. Stiamo costruendo qualcosa. Dopo quasi un anno dalla visita della prima casa a Pankow che ci ha dato l'imprinting, siamo di nuovo qui. It's good to be back. Berlino, vista da Pankow è diversa.

La consapevolezza di abitare ora in un luogo di cui siamo pienamente responsabili è elettrizzante. Abbiamo mantenuto la promessa: solo ultimi piani. Infatti quel primo piano che stavamo per accettare in F'hain sentivo che non era per noi. Non ci ha mai convinto, ma quella è un'altra storia, a metà tra la fiaba e il racconto dell'horror. Ad ogni modo, il fato mi ha dato ragione e la fatina che segue i nostri spostamenti sta costruendo la strada insieme ai nostri passi. I nostri passi sono tantissimi e non mento scrivendo che ogni giorno sfondiamo il tetto dei 10 mila. Fieramente non demordiamo e giriamo come i ballerini fanno le pirouette: fissando sempre un punto, lo stesso, intensamente. Il futuro.

Tornando a noi, il nostro presente è fatto di una parete blu, blu reale, due scrivanie e due sedili di fronte ad una finestra. Da quella finestra un giorno tra il 1° giugno ed oggi mi sono chiesta per la prima volta da dove atterrino gli aerei. Queste tre finestre ci permettono una visuale ampia, sui tetti, ad est. Da est arrivano gli aerei per atterrare a Tegel -il linea d'aria non così tanto lontano quanto per via terrestre-Questi aerei sono iniziati a spuntare senza che la mia vista potesse riconoscere il momento esatto in cui fossero apparsi. E quindi durante i 5 minuti tra un aereo e l'altro, durati almeno 15 minuti, ho fissato il cielo, confondendo di tanto in tanto i puntini neri sul vetro (che Jan ha lasciato sporco) per aerei. E poi la magia; improvvisamente un puntino da nord disegnando una virgola verso di noi, è iniziato a diventare sempre più grande trasformandosi alla nostra vista in un aereo che chissà quali passati-presenti-futuri sta trasportando. Osservato l'evento con -quasi- la stessa ammirazione con cui si vede sbocciare un fiore sono ritornata a pensare a quanto c'è ancora da fare, a quante soluzioni ho in mente da condividere con Federico e a quanto scopriremo vivendocela.

La gioia che provo, finalmente, scrivendo di tutte queste impressioni è incommensurabile. E supera la stanchezza che fino a poco fa aveva rapito i miei occhi.

Nel mio personalissimo calendario, domani 8 luglio coincide la ricorrenza di un evento triste e l'avvento di un qualcosa di molto importante: il letto. -Dopo il giù, c'è sempre il su- e questo ancora una volta conferma Merlino. Se solo funzionasse anche la sua magia per trasferirsi, il 31 Maggio non avremmo faticato tanto quanto abbiamo faticato. Ma faticare in 3 è divertente, tutto sommato lo rifarei. Però ora è proprio arrivato il momento di sistemarci. Quindi domani è la vigilia di Natale; Natale arriverà con l'armadio. Allora si che tutto sarà in ordine. La mia testa ora, è come la valigia in camera da letto: incasinata. Entro il trenta di giugno sarà tutto sistemato, spero. Allora potremo fare il casquet dalla gioia.



Dall'Est è tutto.

A presto.

Ora si che sono cotta dalla stanchezza, al Touch Test come per la fiorentina perfetta.






TUTTO BLU, SOLO IL BLU CONTA.

Il meteo di Berlino è imprevedibile come imprevedibili sono gli eventi che ci hanno portato a questo momento; uscire di casa, inizia a piovere e tutto quello che non ti serve è un ombrello ma alzare gli occhi al cielo e ringraziare per il tutto così perfetto. Grazie.


Quel 21 Maggio che ritorna. Quel 21 Maggio in camera nostra⤼



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