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Pausa

  • Immagine del redattore: Eva Addante
    Eva Addante
  • 29 dic 2017
  • Tempo di lettura: 2 min

... e poi i giorni che separano il Natale dal Capodanno.

Normalmente non provo alcun risentimento verso la fine del mese. Sfogli il calendario, ricominci da 1 (e non da 3) qualsiasi cosa tu stia facendo e via così. Ma il 27/28/29/30 Dicembre sono decisamente i giorni che meno mi piacciono dell'anno. Riflettendo attentamente ho notato una mia scarsa capacità nel disciplinare questi giorni uscenti dai festeggiamenti natalizi, ma che al tempo stesso ci conducono verso l'ingresso in un nuovo anno.

Sono il fine primo tempo quando il film è ad una svolta decisiva;

sono solo quattro giorni;

sono l'uscita dall'aula prima della proclamazione di laurea;

sono Cent'anni di solitudine quando ormai non sai più di quale Aureliano si parla;

sono una sospensione che in chimica descrive una miscela «in cui un materiale suddiviso è disperso in un altro materiale in modo tale da non sedimentare in tempo breve.» Aggiungo io: neanche lungo.

Sono giorni in cui la mia coscienza siede sull'attesa, palese, della fine dell'anno. 96 ore di -non so- stasi per l'avvento di qualcosa di sconosciuto. Per quel momento in cui inizi a scrivere male tutte le date sui biglietti di auguri di Gennaio. Successivamente la novità diventa normalità e l'anno spicca il volo. Che mese straordinario Gennaio !

E credo che proprio perché sono giorni insoddisfacenti, la popolazione autoctona si senta in dovere di "scartare" i propri alberi di natale dopo aver scartato i propri regali... Oppure no? Niente scherzi. Dopo aver dato riparo ai doni di natale, essere stato assaltato dal gatto o utilizzato dal medesimo come copertura dai "nipotini" invadenti, ora abbiamo il dovere di prenderci cura del nostro albero. Proprio perché vero e non di plastica -la tradizione va custodita, non lo nego-, proprio perché bisogna dare nuova vita alla vita old-style senza plastica o per combattere l'istinto ormai automatico di usare e gettare. Quindi per questo, un piccolo video, un piccolo contributo, un grande pensiero. Grazie Federico Coderoni e Andrea Bonetti. È stato bello "giocare" alla piccola rompi scatole sul set. Mi viene naturale.




PS: ... mentre io mi lamento di questi giorni di mezzo, c'è qualcuno che mi dimostra il contrario.

Federico ha completato il suo website (e non potete immaginare cosa ciò comporti fino a quando non ne create uno) e lo ha inviato nell'etere.


www.federico-coderoni.com


Dimostrazione scientifica per dirmi sottilmente e molto gentilmente che ho torto.

Io, nonostante ciò, continuerò a lanciare il messaggio PAUSA fino al 31.

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... solo una ogni tanto.

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