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Spinning



Il venticiquesimo 4 Aprile è passato da diversi giorni. E da quel giorno il 4 Aprile sarà una data diversa.  

Non ho ordinato alcun frullato eppure quello che tengo in mano ora è un frullato-concentrato di emozioni. Mentre lo bevo, lo vivo, lo assaporo (perché non posso fare altrimenti) mi affido al suo conforto e ai suoi occhi.



Con la parola spinning non mi riferisco -per chi mi conosce- allo sport che mi piace tanto, ma al roteare, al rolling (quasi Stones) dei giorni da quel 4 Aprile. Solo perché ho la brutta abitudine di svegliarmi presto mi sono detta:  Eva non stai scrivendo, non stai leggendo (ciò che vorresti).

Rimedio immediatamente e cerco di buttare giù un elenco delle cose fatte con F fino a che gli occhi non si sono chiusi a saracinesca - pesantissimi - tutti i giorni dal 4 Aprile:

apertura conto bancario; identificazione in posta; registrazione in palestra e dunque andare in palestra un giorno si e uno no; fare la lavatrice; stendere i panni e azzardare lo stiraggio di qualche camicia (5 minuti ciascuna); fare riprese a cavolo con la telecamera/microscopio portatile di Ringo; mangiare lo SKYR e MÜSLI integrale a colazione per assicurarci il giusto apporto proteico; fare e bere un litro di tisana al giorno senza bruciarmi la lingua come la prima volta (quella che non si dimentica mai); ascoltare l'urlo di disperazione del parquet e la sua secchezza dandogli retta con un panno imbevuto di liquido miracoloso; attendere con palpitazione la posta (soprattutto il documento per ricevere la borsa di studio Erasmus. Ricevuta. Ieri. Dopo 6 giorni. Per fortuna); ricevere pacchi, pacchetti e pacchettini; ricercare nella scala -piano per piano- il vicino a cui è stato mollato il pacco in nostra assenza; sperare di prendere la bicicletta oggi nonostante la pioggia; andare a piedi ad Alexanderplatz e ritorno; arrabbiarsi; piangere per lo sbalzo emotivo il primo giorno e sorridere -malgrado tutto- i seguenti; invocare l'aiuto di un tecnico per il secondo hard disk partito; preoccuparsi perché dentro ci sono tutti gli stramaledetti documenti che mi servono per il futuro (le memorie importanti restano dentro di me, i documenti burocratici  -meno importanti- purtroppo no); andare dal calzolaio perché le nostre suole hanno bisogno di cura, come le nostre ferite. Per questo siamo andati anche in farmacia; ricercare il regalo per il compleanno di Feda, fare chiamate per essere sicuri di non fare cavolate e festeggiarlo sabato sera finendo per mangiare un sacco di cose buone che ti fanno passare le paturnie -soprattutto la cheesecake a mezzanotte e mezza; dormire abbastanza per il corpo ma non abbastanza per la mente; togliersi gli orecchini durante la notte perché mi perforano la testa; fare stupide fotografie ai piedi; lavorare e soprattutto struggersi per l'inizio della ricerca di una casa; fissare appuntamenti random in case random; comprare il basilico e sperare che tiri meno vento; osservare diverse razze di uccelli fare tappa sul nostra balcone guardarci, riguardarci e andare via sdegnate perché facciamo troppe cose e non riescono a "volarci".


Anche questa volta mi sento un pesce, ma vorrei volare.

Trovare la coniugazione tra fare ed essere, questo è il moto.


Buona giornata Esseri del Fare!



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