Alla ricerca -disperata- della regolarità, mi sveglio alle 6. Mi sveglio come se fossero le 10 passate; guardo fuori e sembra che il tempo abbia portato le lancette indietro (non avanti) all'autunno 2016 in cui il mio stato d'ansia era cautamente alto e il parco cittadino di Pankow perdeva le sue foglie. Inizio a pensare e forse mi rendo conto di non aver mai smesso. Durante il sonno la mia attività cerebrale deve aver superato qualsiasi limite e quindi.. sono sveglia.
Dopo un'ora decido di alzarmi. Il mattino ha l'oro in bocca e infatti mi sento stranamente riposata e mentre mi preparo un tè, Federico si alza credendo sia suonata la sveglia e incredulo del fatto contrario si lancia nuovamente -e senza difficoltà- tra le braccia di Morfeo, io decido di sedermi e scrivere. Le ultime due settimane ho ricercato senza sosta e in vano il tempo per questo rito. E finalmente si è presentato. Stavo quasi per mettermi a lavorare (come se non bastasse) ma fortunatamente la mia mente al mattino presto riesce a produrre dei ragionamenti più sensati che a fine giornata, in cui questi giorni addietro ho perso la vista lavorando, preoccupandomi, scrivendo email per trovare una casa che, intendiamoci, è di vitale importanza per noi ora, ma mi ha portato via un pò di serenità. Ma poi ci sono quei momenti -per esempio- durante il cambio alla fermata di Alexanderplatz in cui mi sento trascinata da un'energia aliena che insieme agli altri mi fa salire e scendere e ascoltare il mio e l'altrui passo suonare ad un ritmo preciso. Neanche il mio orologio produce un suono tanto preciso quanto esilarante. Non chiedetemi il perché, ma sono molte le volte in cui sorrido tra un cambio e l'altro senza un apparente valido motivo. È così, la febbre di Berlino (da me ribattezza in lingua FieBerlin) che ci alza la temperatura (virtualmente) e ci fa fare, andare, a tratti correre, impazzire e scivolare giù su uno scivolo vertiginoso. E ti ritrovi il 5 Maggio a scrivere all'alba di due settimane di cui vorresti dire tutto ma alla fine non scrivi niente. Perché quel tutto ora non ha importanza, quasi non lo ricordo più per quanta(tanta) densità ha avuto questo tutto durante questi giorni.
Maggio è iniziato in modo rocambolesco. Il mese delle rose è iniziato con un’evento emblematico; l’esultanza di un intero parco per un raggio di sole durato pochi secondi, ma secondi importanti, di scanzonato gioia di individui non ancora assuefatti alle grigie nubi di berlino. In piena onestà, Berlino la preferisco con le nuvole; mi fa sentire coperta e poi dopo un pò che non vedo il sole me lo dimentico. La dimenticanza aiuta. E soprattutto perché desidero dimenticare cosa significa il sole in questa città. Se esultano/esultiamo per un raggio di sole durato 10 secondi, immaginate cosa succede in una giornata piena di sole. Ma soprattutto immaginate che questa giornata di sole coincida con la domenica, di festa, prima del 1° maggio. Ecco a voi il 30 Aprile 2017. La follia a cui si sono uniti i miei amici Erasmus in visita da ovest, sud e da est, esattamente dalla polonia.
È stato proprio un weekend da ricordare, com’è da segnare sul diario il pranzo al The Bowl, la cena all’Anastasia, il Clash, le corde vocali a pezzi, la lezione di Body Pump, la bambina che piange di fronte alle scale mobili, le molteplici visite ad appartamenti e le nostre facce perplesse, il mio tornare a casa e odiare dal profondo del cuore il 10% di pendenza in salita finale… e dulcis in fundo, come se non bastasse l’ascensore rotto. Ti piace abitare al 5° piano?
CENTOUNDICI SCALINI DI AMORE ALLA FINE DELLA GIORNATA.
Vado in palestra anche per questo.
Ora invece vado a prepararmi per raggiungere Lars.
Oggi è proprio uno di quei giorni da giustificazione. Mi firmerei volentieri una giustificazione scolastica come quelle dell’ultimo anno quando hai appena compiuto 18 anni e l’asticella della responsabilità è ancora abbastanza bassa da non provare sensi di colpa nel rimanere a letto senza fare niente. Le vacanze arriveranno e allora sì che dormirò tutto il giorno.
Ora mantengo alto il ritmo e pedalo. La bicicletta però è solo in prestito.
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